Gagliardi primo Obiettore di Coscienza
Si ha conoscenza anche di altri obiettori da parte italiana durante la prima guerra mondiale. Uno di loro fu Giovanni Gagliardi di Castelvetro Piacentino (Piacenza), che oltre alla prigione soffrì la reclusione in manicomio, anche dopo la fine della guerra. Nel suo libretto manoscritto intitolato Guerra e Coscienza, composto tra il 1915 e il 1918, egli spiegò i motivi della sua opposizione alla guerra. “Ogni popolo, che abbia una storia”, scrisse “ha sempre due pagine diverse: una di difesa e una di conquista. Ma le due pagine si fondono in una sola: ché lo spirito di conservazione o di difesa lascia tosto il posto allo spirito di rapina e d’aggressione appena il pericolo di perdere ciò che si possiede sia scomparso. I soldati dicono: quando adunque cesserà questa guerra? Ecco: essi continuano, con le loro mani, a far girare una ruota e dicono: quando adunque questa ruota cesserà di girare? (…) La soluzione sta solo nella coscienza dell’individuo decisamente compenetrata dall’imperativo categorico: ‘Non uccidere’. (…) Perciò la vostra più grande vittoria rappresenta la vostra più grande sconfitta. Sconfitta del cuore, sconfitta della mente, del buon senso, della ragione e della coscienza.” Inizialmente egli fu ateo, ma, dopo una crisi religiosa, dal 1920 divenne un cristiano evangelico indipendente, non iscritto ad alcuna Chiesa protestante. La polizia fascista lo classificò come “anarchico” e dal 1939 al 1943 venne confinato all’isola di Ventotene e fu anche di nuovo internato.